I soccorritori da salotto e l’istinto di sopravvivenza

Come ogni volta che c’è una tragedia, sui social si sprecano le parole, ma ciò che davvero mi crea qualche fastidio è la marea, e non esagero, di commenti beceri, assurdi, fuori da ogni logica, di ogni genere, da quelli razzisti (se erano clandestini ci mettevano due secondi a salvarli) a quelli degli esperti (perchè non trasbordano le persone da una nave all’altra?che difficoltà vuoi che ci siano?), a quelli ironici (l’ultimo di poco fa salvi 44 italiani, ancora dispersi 2 camionisti. Le ricerche si concentrano sulla Salerno-Reggio Calabria che fa davvero poco satira sinceramente!).

I soccorritori da salotto e l'istinto di sopravvivenza

I soccorritori da salotto e l’istinto di sopravvivenza

 

Ecco che rinascono dalle loro ceneri ad ogni tragedia i cosidetti soccorritori da salotto o da tastiera, scegliete voi.

I soccorritori da salotto sono apparsi sui social già dal primo minuto in cui ho seguito per il blog la diretta sul traghetto in fiamme al largo delle coste dell’Albania, il Norman Atlantic.

Per carità, non saranno , e non voglio crederlo in realtà, tutti così, qualcuno davvero avrà scritto semplicemente per ignoranza (nel senso di non conoscenza), ma a leggerli tutti ci si scriverebbe un libro.

I soccorritori da salotto e l'istinto di sopravvivenza

Nei momenti più bui si può leggere certe oscenità? Si capisce che dietro una tastiera, come al solito, tutti son bravi, tutti soccorritori diplomati, tutti marò: tranne poi di fronte alle difficoltà cedere alla paura, come è logico e normale che sia.

Ecco dunque che spuntano come funghi coloro che sciorinano idee per portare in salvo i passeggeri della nave, portando la loro sapienza a conoscenza di Marina Militare e Guardia Costiera, nonchè ai vari ministri di turno.

Non importa se manca loro almeno il minimo sindacale, come ad esempio rendersi conto della difficoltà di soccorsi portati ad un’imbarcazione in fiamme, col fumo che crea difficoltà alla visibilità già ridotta, che ci sia vento e mare di burrasca, che ha creato innumerevoli difficoltà agli elicotteri.

I consigli del primo minuto non si possono tenere per sè, giusto almeno per evitare figuracce: in tanti son coloro che sono marinai di lungo corso (quello in cui si fanno le vasche in paese però!), tecnici ed ingegneri del nulla che più di dire “ma perchè non si danno una mossa?” o di “Ma che ci vuole ad affincare una nave e a portare tutti da una nave all’altra?” non possono dire.

I soccorritori da salotto e l'istinto di sopravvivenza

Popolo di santi e navigatori: ma da dietro una tastiera e un monitor è più semplice coordinare i soccorsi e le idee nascono così spontanee che non si può non condividerle col mondo intero, per quanto impossibili e assurde da realizzare siano.

Ci dovrei essere abituata, dalla tragedia della Concordia, tirata in ballo in uno strano parallelismo che nasce dal nulla sinceramente, si sprecano milioni e milioni di parole.

Il tutto mentre circolano sui giornali nazionali racconti raccapriccianti di gente che ha proposto dell’oro in cambio della cessione del turno per abbandonare la nave in elicottero, di spintoni di uomini grandi e grossi che avrebbero voluto salire prima di donne, bambini e bisognosi di cure a bordo dei mezzi di soccorso: a dimostrazione che in certe situazioni la situazione più “normale” sia il panico, il volersi a tutti i costi salvare la pelle, situazioni dove la coscienza viene sorpassata dalla necessità di salvare la pelle prima di tutto.

I soccorritori da salotto e l'istinto di sopravvivenza

Durante le emergenze accade di tutto, hai voglia di fare esercitazioni su esercitazioni: di fronte alla voglia di salvarsi a tutti i costi, in queste situazioni spintoni, pugni, risse e quant’altro possono apparire strane ma è semplicemente istinto di sopravvivenza, per quanto becero.

Non si può giudicare una persona nel momento di maggior panico: lo so bene sulla mia pelle, essendo stata una barelliera-soccorritrice a bordo di un ambulanza per circa 8 anni, con certificazioni di primo soccorso, soccorso ustionati e vittime di incidenti stradali e attestato RCP.

Ad ogni uscita dovevo trovare tutto il mio sangue freddo per affrontare anche le più brutte situazioni in cui ci si può trovare: in teoria eravamo preparati per affrontare tutto, in pratica il sangue freddo a volte va a farsi benedire (passatemi il modo di dire), di fronte a certe scene.

I soccorritori da salotto e l'istinto di sopravvivenza

Quindi non posso permettermi, come nessuno dovrebbe permettersi, di giudicare determinati comportamenti: dietro una tastiera mi rendo conto che è difficile da capire, ed è per questo motivo che solo chi è stato davanti a situazioni di emergenza può effettivamente sapere sino a che punto possa arrivare un uomo in pericolo di vita.

Le ovvietà in queste situazioni si sprecano: forse dovremmo imparare un pò tutti a cercare di guardare le cose in maniera più fredda, senza dover in ogni occasione infilarci politica, razzismo strisciante, tuttologismo ad ogni costo…speranza vana?

 

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29/12/2014  ore 15.40
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Daniela Pisano
Daniela Pisano

Blogger e cruise addict, viaggiare è sempre stato il mio chiodo fisso, insieme alla passione innata per l’archeologia e l’Egitto, per il mare e per i paesi orientali. Amo fotografare i particolari più strani, le cosiddette prospettive insolite

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