Dipendenti Costa Crociere in sciopero: 161 esuberi

L’altro giorno leggevo l’articolo di Repubblica in cui si citano le dichiarazioni di Thamm ai dipendenti: mi son fatta una mia idea, nemmeno tanto tenera, ma mi chiedevo perchè in effetti come mai i dipendenti fossero rimasti in silenzio di fronte a certe accuse.

Dipendenti Costa Crociere in sciopero: 161 esuberi

Dipendenti Costa Crociere in sciopero: 161 esuberi

Le “accuse” velate, dette tutte in inglese, che infamano non solo il loro lavoro ma anche quello dei tanti colleghi che in tutto il mondo rappresentano Costa Crociere, hanno fatto sentire molti di loro parte integrante di un “sistema Schettino” che Herr Thamm ingloba in un generale “Questa cultura che io intendo estirpare” .

Dipendenti Costa Crociere in sciopero: 161 esuberi

Un’affermazione che, inserita in tutto il contesto del discorso, è gravissima o se vogliamo vederla in altro modo, un’affermazione di colpevolezza: tutto il sistema (a Genova) non ha funzionato ed è necessario il trasferimento verso chi ne capisce di più (sottointeso i tedeschi).

Stamane leggendo le dichiarazioni di alcuni dipendenti alla stampa (sempre un’intervista di Repubblica), noto che non era solo una mia interpretazione, un mio (da esterna poi) moto d’indignazione, ma anche il loro:

“Hanno calpestato la nostra dignità – conferma una lavoratrice in corteo – Ci hanno comunicato le loro scelte pochi giorni fa, e in una riunione tutta in inglese, senza neanche un interprete. Dicendo che quella é la decisione, gli esuberi sono 161, e volendo possiamo fare domanda per esser riassunti in Germania. Senza certezza che questo avvenga. Ci trattano come tanti Schettino che non sanno lavorare, lasciando intendere che i nostri collegi tedeschi saranno migliori: ma dimenticano che siamo stati noi a risollevare l’azienda dopo i guai di Schettino”.

 

Dipendenti Costa Crociere in sciopero: 161 esuberi

Perchè mai un CEO di una società di primaria importanza come Costa Crociere, si sbilanci nel parlare, facendo di tutta un’erba un fascio, proprio non capisco.

Il dipartimento del Marine Operation – ha continuato sempre Thamm – è un settore cruciale, un centro di eccellenza anche per quanto concerne la sicurezza. E qui (a Genova, ndr) non ha funzionato. D’altra parte il caso Schettino e la vicenda della Concordia sono nate in questa cultura che io intendo estirpare“.

Io ho visto ogni persona che conosco, che lavora in Costa, a bordo o a terra, dopo la tragedia, sentirsi parte integrante di questa azienda, persone che hanno lavorato ancora di più e col cuore, proprio per spezzare coi fatti questa ignominia ormai legata al nome Costa, dopo la tragedia della Concordia.

Dipendenti Costa Crociere in sciopero: 161 esuberi

Le parole parlano chiaro mi pare: “estirpare questa cultura” che evidentemente Thamm considera insita nel personale e non solo in Schettino, visto che non è certo a lui che si sta rivolgendo.

Nessuna insurrezione dei dipendenti, già gelati dal trasferimento ed evidentemente desiderosi di tenersi stretto il posto (e di questi tempi purtroppo …) nel momento della pronuncia, ma tanta rabbia oggi: ben 400 in corteo, aperto dallo striscione unitario delle rsu e da tanti cartelli che sbeffeggiano il tanto pubblicizzato #IlModoItaliano;  e così i cartelli son diventati “#Costanonsisposta” e “Perché dire Amburgo quando puoi dire Genova“, una frase che sta facendo il giro della rete da un paio di giorni.

Dipendenti Costa Crociere in sciopero: 161 esuberi

 

I sindacati arrivano a minacciare il fermo delle navi in partenza da Savona se i licenziamenti saranno confermati.

Dalla società solo un laconico comunicato di giorni fa: “Il gruppo sta avviando, sotto il nome di Carnival Maritime, un’unità all’avanguardia e altamente digitalizzata per gestire l’operatività della sua flotta, che al momento è composta da 25 navi, con il supporto di Lufthansa Technik“.

La scelta tedesca è giustificata della stesso AD di Costa, Michael Thamm: “Amburgo  –  sostiene  –  ci offre un accesso privilegiato alla tecnologia e alle competenze del settore marittimo. Siamo sicuri che la stretta collaborazione con Lufthansa Technik ci permetterà di acquisire il know-how delle compagnie aeree per il miglioramento continuo della qualità delle operazioni della nostra flotta“.

Dipendenti Costa Crociere in sciopero: 161 esuberi

Tutto molto bello, direbbe qualcuno, peccato costi il posto di lavoro a 161 persone e il trasferimento di 4 unità strategiche in Germania: senza che ci sia affatto alcun minimo accenno di crisi economica, anzi l’azienda procede splendidamente. Genova, a cui il nome Costa è fortemente legato, perderebbe un pezzo essenziale della sua economia ed è per questo motivo che si chiede un intervento più incisivo da parte della politica locale e nazionale. Si perderebbe un altro grosso nome del Made in Italy e questo non bisogna permetterlo.

Anche se Herr Thamm, sempre giorni fa, ha assicurato ai dipendenti che saranno trasferiti che “In Germania l’1% della popolazione è italiana, troverete laggiù un ambiente accogliente, in cui le vostre usanze e tradizioni saranno tollerate“.

Dipendenti Costa Crociere in sciopero: 161 esuberi

Questo saranno tollerate è proprio la ciligiena sulla torta su quanta considerazione abbia evidentemente l’AD di Costa verso i suoi dipendenti italiani. Saranno tollerate? Ma non siamo in Europa? L’italiano verrà apprezzato e “tollerato“?

Ma la preoccupazione dell’AD verso la scarsa collaborazione e la scarsa performance dei dipendenti è davvero un pallino fisso: <<i vertici hanno sollecitato i dipendenti a segnalare eventuali cali d’intensità. Un appello rivolto in particolare ai comandanti delle navi e finalizzato a garantire la massima collaborazione da parte del personale a terra in occasione di imbarchi, sbarchi e rifornimenti.>> (da Repubblica)

Leggendo tra le righe direi che si capisce benissimo a cosa si riferisca con il suo “calo d’intensità“.

Senza considerare che i posti a disposizione in Germania non sono per tutti i 160 dipendenti: la conferma del posto è rivolta solo ad una cinquantina di persone mentre il resto sarà riservato ai dipendenti AIDA Cruises e che forse sarà aperta anche ad esterni.

Dipendenti Costa Crociere in sciopero: 161 esuberi

Intanto la politica si chiede cosa sia meglio fare: andare a Miami direttamente nella sede Carnival oppure lasciare che sia il governo italiano ad accogliere i vertici a Roma per un incontro chiarificatore? Spero non sia il solito scaricabarile, il solito modo di perder tempo, perchè nel frattempo le cose andranno avanti, scioperi o meno, per cui il “darsi una mossa” è l’essenziale.

#IlModoItaliano dunque, rimane solo nello spot pubblicitario e lascia un bel pò d’amaro in bocca… speriamo non sia il solito modo italiano di perdere l’ennesima grande azienda.

 

 

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31/01/2015  ore 21.30
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Daniela Pisano
Daniela Pisano

Blogger e cruise addict, viaggiare è sempre stato il mio chiodo fisso, insieme alla passione innata per l’archeologia e l’Egitto, per il mare e per i paesi orientali. Amo fotografare i particolari più strani, le cosiddette prospettive insolite

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