Il naufragio del progetto Titanic II

E’ dal 2012 che il miliardario australiano Clive Palmer e la sua compagnia di navigazione Blue Star Line si sono ‘messi all’opera’ per far rivivere il Titanic: fu in quell’anno che furono presentati alla stampa gli itinerari transatlantici del nuovo transatlantico copia dell’originale, col nome che appare come il sequel del film di successo di James Cameron – Titanic II –  in concomitanza con il 100° anniversario dell’ultimo viaggio dell’originale.

Titanic II pronto nel 2018? Tutte le novità sull'ambizioso progetto

Replica perfetta ma con qualche tocco di modernità come ad esempio sul ponte comando, il nuovo Titanic avrebbe avuto anche più scialuppe di salvataggio, capaci di accogliere i passeggeri di ogni classe: differenze inoltre con i sistemi d’evacuazione, più moderni ed in linea con le attuali norme, sebbene la nave ospitasse anche repliche delle scialuppe di salvataggio originali.

Le differenze erano anche nelle misure: il Titanic II era più largo di circa quattro metri ma con un moderno scafo rispondente a tutti i requisiti di sicurezza odierni: 840 cabine per 2.435 passeggeri e 900 membri dell’equipaggio e un costo totale stimato all’incirca di 390 milioni di euro, con passeggeri disposti a pagare cifre astronomiche pur di stare a bordo.

Ma c’è un ma…tutto questo rimarrà a quanto pare, almeno per ora, soltanto un sogno: nonostante Palmer abbia speso milioni di dollari in marketing e in prove su scala per il suo progetto, alcuni documenti pubblicati dagli amministratori di una ex società di Palmer, dimostrerebbero che poco o niente sia stato investito sullo sviluppo del progetto vero e proprio in oltre 5 anni dal primo annuncio. Insomma, solo proclami e poco più, come dimostra anche il sito web della Blue Star Line, fermo al 2014.

Dato che l’argomento mi ha comunque incuriosita perché ogni due per tre esce fuori una news che comunque è sempre e solo un riproporsi di ‘vecchie’ notizie, ho fatto un po’ di ricerche, per verificare se le voci fossero vere.

Intanto si capisce senza fare nemmeno troppo sforzo ma solo controllando i giornali cinesi, che ciò che si sta costruendo in un cantiere cinese Wuchang Shipbuilding Industry Group, con sede nel centro della Cina provincia di Hubei, sia solo una replica a dimensioni reali ma destinata ad essere un’attrazione permanente nel bacino della Contea di Sichuan. Un’attrazione turistica fissa assolutamente non destinata alla navigazione e che nulla ha a che fare con il progetto di Palmer. Il progetto cinese è infatti finanziato dal Sichuan Seven Star Energy Investment Group, con un investimento annunciato di 1 miliardi di yuan (145 milioni di dollari).

Palmer inoltre, durante una conferenza stampa nella quale ha annunciato la sua non ricandidatura al Parlamento australiano, ad una domanda diretta ha risposto ‘dovrei chiedere a mia moglie se posso portare avanti il ​​progetto quando vado in pensione‘, lasciando intendere che era ben consapevole che il progetto di realizzazione del Titanic II fosse ormai una mera chimera.

Secondo la BBC, certamente non l’ultimo giornale di gossip della terra, anche la società Lloyd Register Marine (LRM) ha dichiarato che non ci sono stati ulteriori sviluppi dopo il lavoro iniziale di valutazione dei progetti. Inoltre anche Deltamarin, la società finlandese inclusa nella progettazione della nave, ha dichiarato terminato il suo impegno sul Titanic II e che non ci sono ‘lavori in corso per Blue Star Line‘.

Secondo la BBC dunque, il progetto Titanic II è sempre stato un’impresa ad alto rischio, un volo pindarico di un ricco magnate minerario australiano: a parte dei limiti dovuti a sicurezza, allo scafo della nave, a motori che dovevano per forza di cose essere moderni, il progetto prevedeva come nell’originale, cabine di seconda e terza classe, con cabine piccole, letti stretti a castello, nessuna visuale all’esterno e ristorazione collettiva, tutto molto lontano dai lussi moderni che anche le cosiddette compagnie low-cost possono offrire.

I crocieristi moderni sono ormai abituati a lussi decisamente più grandi e il solo trascorrere una settimana senza tv, senza connessione internet, come esattamente 1 secolo fa, era alquanto poco appetibile, mentre di contro ci sarebbero stati tanti passeggeri disposti a spendere cifre folli per un biglietto di prima classe.

A leggere varie fonti, si capisce che tutto potrebbe essere nato in concomitanza con le elezioni politiche dove poi Palmer riuscì ad ottenere uno scranno al Parlamento australiano ma questo alla fine rimane un pettegolezzo.

I nostalgici continueranno a sperare che il progetto possa in qualche modo andare avanti, mentre appare impensabile vedere nel 2018 la replica del Titanic prendere il largo. Mal che vada, per chi vuole proprio rivivere l’atmosfera di bordo, c’è sempre la replica cinese a terra pronta ad ospitarli.

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26/03/2017 ore 17.00 – “Post protetto da Licenza Creative Commons International CC BY-ND 4.0″

Daniela Pisano
Daniela Pisano

Blogger e cruise addict, viaggiare è sempre stato il mio chiodo fisso, insieme alla passione innata per l’archeologia e l’Egitto, per il mare e per i paesi orientali. Amo fotografare i particolari più strani, le cosiddette prospettive insolite. Sono sarda e son dello Scorpione, amo la mia terra perché mi ha insegnato a capire il mare in tutte le sue sfumature!

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