Venezia: Murano, Burano e Torcello, tre piccoli gioielli da visitare in giornata

Venezia è magica: i ponti, le calle, i vicoletti caratteristici. C’è da fare, da vedere, da esplorare. Anche girare a zonzo senza meta dà emozione.

Tra le mille cose da fare, ho deciso che era arrivato il momento di visitare tre piccoli gioielli della Laguna: Murano, Burano e Torcello. Il tempo, si sa, è il cruccio di noi crocieristi, dobbiamo ottimizzarlo al massimo e allora ho provato a studiare una soluzione perfetta per le ore a disposizione.

Tra le tante proposte trovate, la mia scelta è ricaduta sul Panoramic City Tour & Murano Burano e Torcello offerto dalla Alilaguna.

Arrivata in Stazione Santa Lucia, al secondo binario sono andata nella loro biglietteria dove ho acquistato il biglietto: 20.00 euro a testa per un tour di circa 5 ore con una guida (online costa due euro in meno N.d.A.)

D’estate le partenze ci sono ogni ora, dalle 9 del mattino fino alle 14.30 del pomeriggio. Io sono partita con quello di mezzogiorno.

Siamo stati accompagnati al traghetto che ci aspettava davanti alla stazione ed è iniziato la nostra giornata verso posti che mi hanno rubato il cuore.

Navigare in quel di Venezia ha sempre il suo fascino, puoi averlo fatto decine di volte ma guarderai sempre tutto ad occhi aperti e scoprirai sempre qualcosa di nuovo.

Io questa volta, mentre ci dirigevamo verso San Marco, sono rimasta affascinata da un’enorme costruzione in mattoni: L’Hilton. Bello, elegante, maestoso.

Avvicinarsi a San Marco è sempre un’emozione e la foto dall’acqua è di rito: affollata com’è di turisti e di piccioni mi riprometto di farci una capatina a piedi alla fine del mio Tour.

Dopo aver imbarcato altre persone a San Marco, ci si dirige velocemente verso la nostra prima destinazione, Murano.

Appena sbarcati ci accompagnano in una fabbrica del vetro, dove un mastro vetraio ci mostra come viene effettuata la lavorazione del vetro.

Incredibile osservare coi propri occhi come in 5 minuti si possa creare una mini opera d’arte, nel nostro caso un cavallino!  Sembra tutto così facile, ma ci vogliono anni e anni di pratica per riuscire a creare questi piccoli capolavori.

 

Di rito il passaggio in negozio per gli acquisti, passaggio che io ho personalmente saltato per fare una passeggiata nel poco tempo che purtroppo si ha a disposizione.

Volendo si potrebbe stare di più a ogni tappa e prendere il traghetto successivo, ma purtroppo i miei tempi erano un po’ strettini, quindi di corsa verso Burano.

Burano è stata la sorpresa, un luogo pieno di fascino e di colori. Di tutti i colori: verde, giallo, rosso, viola…

La leggenda narra che i pescatori dipingessero le loro case per riconoscerle da lontano al rientro dai lunghi periodi di assenza dovuti alla pesca. Di certo, il risultato è fantastico!

Perdersi tra le calle regala un’emozione unica, con i negozietti di merletti a ogni angolo dove, se si sbircia all’interno, si nota quasi sempre qualche signora seduta a ricamare pazientemente.

Qui è facile perdere la cognizione del tempo, ogni angolo è una scoperta, ogni portone una sorpresa. Un’ora di tempo è ben poca cosa per scoprirla tutta, infatti la promessa che mi sono fatta è quella di tornarci, magari al tramonto, per un aperitivo, per rubare con gli occhi i colori della natura mescolati ai colori delle splendide casette dei pescatori, con i loro gerani e le loro tendine ricamate.

Inutile raccontare che ho ripreso il traghetto pelo pelo, ho sfruttato ogni secondo ma ce l’ho fatta e ci siamo diretti verso Torcello.

Per dovere di cronaca, devo ammetere la mia ignoranza nel non conoscere l’esistenza di questa isoletta. In passato grosso insediamento, oggi vanta solo 11 abitanti.

A Torcello si è come catapultati nel medioevo, ha un non so che di selvaggio e sembra che qui il tempo si sia fermato. Se non fosse per la presenza verso la piazza di qualche ristorante o locale, ci sarebbe da chiedersi davvero se all’ingresso ci sia una macchina del tempo!

Lungo la strada, bellissimo nella sua semplicità è il Ponte del Diavolo che si narra sia stato costruito dal Diavolo in persona in una sola notte. La piazza è in ghiaia e terra battuta e ospita la basilica di Santa Maria Assunta (5 euro l’ingresso) e la chiesa di Santa Fosca, in quel giorno particolare addobbata a festa per un matrimonio. Sì, perché pare che i veneziani amino sposarsi a Torcello e poi banchettare in uno dei tanti ristoranti dell’isola.

Il mio tour volge al termine, il traghetto ci riporta verso la laguna e decido di scendere a San Marco per sfruttare le ore che ho ancora a disposizione per un classico giretto turistico in mezzo alla folla variopinta di decine e decine di nazionalità.

Venezia ha un posto speciale nel mio cuore. Sarà perché ogni volta vengo assalita dai ricordi della prima volta che ci sono venuta, sarà perché mi fa sognare, sarà perché appena la lascio inizio già a programmare la prossima visita, fatto sta che non mi delude mai.

N.d.A. Questo non è un post sponsorizzato ma solo la mia esperienza personale, nata dalla cernita di varie opzioni, tra cui ho scelto la più interessante per i miei gusti.

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04/07/2017 ore 14.00 – “Post protetto da Licenza Creative Commons International CC BY-ND 4.0″
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Marisa Virtù
Marisa Virtù

A chi dice che i soldi non fanno la felicità io rispondo che quelli spesi per viaggiare la fanno. Amo conoscere e scoprire nuovi luoghi, ma ancora di più amo organizzare il mio prossimo sogno, grande o piccolo che sia. Amo leggere, camminare, il mare e la montagna, amo tutto ciò che mi riempie gli occhi di meraviglia.

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