Belize: alla scoperta della misteriosa civiltà Maya

Dopo tante crociere navigando nel “Mare Nostrum” ho deciso che era giunto anche per me il momento di andare oltre, prendere un aereo, partire alla volta di luoghi lontani, paesaggi nuovi da visitare e perché no, spiagge da cartolina da immortalare.

Spiaggia caraibica

Complice se vogliamo anche la pubblicità che sta facendo da circa due anni a questa parte la MSC Crociere con i suoi itinerari che fanno scalo a Cuba, la scelta è presto fatta.

Ed è così che ho prenotato 14 giorni a bordo di MSC Opera, questa volta alla scoperta di magnifiche città, come l’Havana ma anche e soprattutto rilassarmi al sole dei favolosi Caraibi.

Belize: alla scoperta della misteriosa civiltà Maya

MSC Opera attraccata a L’Havana

Nell’immaginario comune i Caraibi sono sinonimo innanzitutto di sole, mare, belle spiagge, paesaggi incontaminati abitati da animali delle più varie specie, ma non solo.

Anche in questa parte del mondo è possibile spendere una giornata alla scoperta della storia, seppure è vero che chi si reca in questa parte del mondo viene in particolar modo per rilassarsi e  crogiolare al sole.

Belize: alla scoperta della misteriosa civiltà Maya

Gli appassionati di storia sanno sicuramente che ai Caraibi l’archeologia è dominata dai meravigliosi siti Maya e dunque, per un’appassionata di storia come me, un po’ tutte le tappe del mio viaggio prevedono visite ai resti delle antiche rovine di questo popolo straordinario.

Particolare del Tempio del Dio Sole

Devo riconoscere che è stato difficile per me scegliere tra le innumerevoli escursioni della categoria “Storia e Cultura” che propone a bordo la compagnia.

Alla fine la nostra scelta è caduta su uno dei siti Maya che si trovano in Belize ed in particolare sul sito di Altun Ha, in quanto sito con le piramidi perfettamente intatte. Inoltre non è molto distante e questo permette di poterlo visitare con più tranquillità.

Sito archeologico di Altun Ha

Consiglio di affrettarsi nella scelta dell’escursione perché il rischio che si corre è trovare gruppi completi o dove le guide non parlano la nostra lingua.

Ricordo che sono poche le guide parlanti italiano, ecco perché vanno a ruba queste escursioni ma c’è da dire che la Compagnia per ovviare al problema mette a disposizione, dove è possibile, i ragazzi dello staff che scenderanno a terra con voi e vi faranno da traduttori. Questa perlomeno la mia esperienza.

Bandiera del Belize

Sono molto emozionata ed in fibrillazione per questa escursione di 4 ore che mi condurrà prima in una visita panoramica della città di Belize City e poi al sito archeologico di Altun Ha, dove poter visitare finalmente le rovine Maya.

Posta sulla costa orientale del Mar dei Caraibi, Belize City risulta un ottimo punto di partenza per le escursioni sia a carattere archeologico sia naturalistico; la nave resta in rada e ci vorranno circa 20 minuti di tender prima di arrivare al punto di attracco, ricco di piccoli negozi e bar, dove ci attende la nostra guida locale.

Vista del porto di Belize City

Durante il nostro viaggio in bus la guida ci racconta un po’ la storia del Paese: dall’Uragano Hattie che nel 1961 distrusse quasi interamente la città –  tanto poi da portare i governanti alla decisione di trasferire la capitale a Belmopan, situata più nell’entroterra – sino alla descrizione delle varie comunità che vivono in questo territorio, soprattutto Creoli (incroci fra Europei e Africani), e della loro cultura e religione.

Il giro della città in bus è molto veloce e quello che mi ha colpito maggiormente è la grande semplicità del luogo: edifici coloniali in legno (testimoni dell’antico dominio britannico), la forte presenza della religione – che qui è sentita particolarmente: nel nostro tour panoramico infatti passiamo davanti alla Cattedrale di St. John e a numerose scuole di stampo cattolico.

Cattedrale di St. John

Finito il nostro tour della città ci dirigiamo finalmente verso il sito di Altun Ha vicino al villaggio di Rockstone Pond che dista 50 km da Belize City.

Mentre il nostro bus percorre la Old Northern Highway e la nostra guida prosegue il suo racconto mostrandoci foto di animali che potremmo incontrare durante la nostra visita, io guardo fuori dal finestrino: la strada si fa sempre più stretta e poco dopo, l’asfalto lascia il posto alla natura.

Per circa 3 km attraversiamo la foresta che sembra quasi ci inghiottisca: mi colpiscono le sfumature di verde uniche, e il pensiero non può non correre al fatto che nasconda e conservi dentro di sé tesori archeologici di grande valore.

Qui il selvaggio si fonde con la storia di una popolazione antica che solo in parte è stata svelata.

Finalmente Altun Ha: il sito si trova su una collina e anche se piccolo (25 miglia quadrate) è molto suggestivo ed è uno dei siti più visitati del Paese.

Sito archeologico di Altun Ha

Suddiviso in due grandi aree, deve la sua fama non solo alle sue piramidi (alcune recentemente ristrutturate) ma anche alla scoperta archeologica più importante della zona: il ritrovamento di una maschera di giada del peso di 5 kg raffigurante il dio maya del sole Kinich Ahau.

Pietra di giada ritrovata all’interno del tempio del dio sole oggi custodita nella Banca del Belize

La nostra guida ci conduce all’interno del sito e sotto la chioma di un albero – fa veramente molto molto caldo, vi consiglio abiti in cotone leggero e tanta, tanta acqua – inizia il suo racconto su questo popolo, inquadrando il periodo storico (si parla del 250 a.C.) e sottolineando la ricchezza di questo centro. Nelle tombe della zona sono stati infatti ritrovati orecchini, collane, anelli e altri accessori preziosi.

Due le piramidi più importanti:

1) il Tempio degli Altari Murati – conosciuto anche con il nome di Tempio del Dio Sole – è alto 16 metri.

Qui venne ritrovata la maschera di giada custodita oggi presso la Banca del Belize e di cui nel Museo Archeologico resta in esposizione solo una copia;

Tempio del Dio Sole

2) il Tempio della Tomba Verde, chiamato così perché vennero ritrovati circa 300 oggetti di giada: si crede sia una tomba di un re sacerdote, visti i tesori che vennero alla luce;

Scorcio del Tempio Verde

E’ stata una grande emozione per me, oltre che una gran fatica, poter scalare le piramidi, salire sui grandi gradini irregolari e raggiungere il punto più alto del Tempio del dio Sole, lì dove una volta venivano fatti i sacrifici anche umani.

Una volta lassù si vive un’esperienza straordinaria e irripetibile, la vista è splendida e dà una grande emozione; credo sia l’unico modo per avere un quadro completo della visita, davanti ai miei occhi una ricca foresta selvatica, la storia di un popolo.

Finalmente in cima!!!

Vicino l’uscita potrete trovare un vivace e colorato mercatino di bibite e souvenir ma fate attenzione, poiché accettano solo dollari americani!

Alla prossima!

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03/08/2017 ore 12.40 – “Post protetto da Licenza Creative Commons International CC BY-ND 4.0″

Rosamaria Caputo
Rosamaria Caputo

Mi è bastata una sola crociera per essere colpita da crocierite acuta. Dallo spirito attivo e intraprendere, sono sempre a caccia di promo e pronta a fare la valigia! Adoro viaggiare e scoprire posti nuovi

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