5 domande curiose sulle crociere

Il mondo delle vacanze in crociera è pieno zeppo di ‘misteri’, di curiosità, di fatti divertenti che spesso ci chiedete vengano svelati; il web è allo stesso tempo il luogo dove troviamo le risposte alle domande più strane che ci rivolgete.

Crociere di lusso: si o no?

Proprio durante una scorribanda sul web per cercare una risposta ad una precisa domanda, mi sono letteralmente persa in vari articoli in cui le domande curiose e le relative risposte abbondavano: così mi è venuta l’idea di metterle insieme, in una sorta di mini-guida a puntate, per rendere meno noiose e più interessanti le letture estive…d’altronde con questo caldo, la voglia di stare dietro a letture ben più pesanti è davvero poca!

In questo primo post vi svelerò 5 piccoli misteri.

#1. Perchè c’è una X sui comignoli delle navi Celebrity e cosa significa?

Una volta vi ho raccontato di un omino buffo che ad un membro del crew Celebrity, rimproverava il fatto di non avere mai incontrato durante la sua crociera, un personaggio famoso, suscitando l’ilarità generale: il signore ha poi fatto causa alla Compagnia (mi piacerebbe sapere come sia finita ma non è dato sapere).

Ma una delle domande più frequenti è perchè la X?

5 domande curiose sulle crociere

La risposta è molto semplice: la X è un acronimo, esattamente di Chandris. Per capire, si deve andare indietro nel tempo, quando Celebrity era la divisione di lusso della Chandris Lines, compagnia di crociera greca.

La X non è nient’altro che un simbolo alfabetico del suono ch – chi, ventiduesima lettera dell’alfabeto greco, che, nell’alfabeto fonetico internazionale, si trascrive come χ.

#2. Perchè le navi hanno una madrina? Perchè la bottiglia si deve rompere?

Il battesimo di una nave è una tradizione che risale all’alba dei tempi ma ancora oggi, nonostante la moderna tecnologia, è una cerimonia molto sentita e che non manca mai: durante la cerimonia si benedice la nave, il suo equipaggio e tutti coloro che saliranno a bordo durante la sua vita, un rito molto sentito ed emozionante, che conferisce quasi un’anima all’imbarcazione.

La figura della madrina che rompe la bottiglia di champagne, è la trasposizione moderna del funzionario che versava del vino da una preziosa coppa o di colui che aspergeva lo scafo con sangue di animali come simbolo di fortuna: ecco perchè, se la bottiglia non si rompe, si pensa a cattivi auspici, come se gli dèi si fossero ribellati e avessero rifiutato di donare la loro benevolenza all’imbarcazione.

Le foto e i video dell'emozionante battesimo di AIDAprima

Tradizione sciocca o meno, è comunque un momento molto sentito e una responsabilità enorme per la madrina, che DEVE far rompere la famosa bottiglia sullo scafo: per la cronaca, ora la madrina (perlomeno nelle navi da crociera) non fa che premere un bottone o tagliare un nastro a cui è collegato un meccanismo che fa partire la bottiglia verso lo scafo.

Attualmente le madrine hanno un ruolo, diciamo così, promozionale, tanto che la maggior parte delle volte siamo in presenza di personaggi famosi, richiamo incredibile per i fans, nonchè grande veicolo pubblicitario a livello mondiale.

Le madrine sono tradizionalmente di sesso femminile perché ricordano la figura materna che dà la vita, anche se non mancano gli esempi di padrini. Durante il recente battesimo di Norwegian Escape, è stato infatti il cantante Pitbull a battezzare la nave.

CURIOSITA’: le Compagnie di crociera si sbizzarriscono ormai, ad attrarre l’attenzione con trovate pubblicitarie. Alcuni esempi su tutti:

  • Oasis of the Seas di Royal Caribbean, non ha avuto una ma ben sette madrine, mentre la gemella Allure of the Seas ha avuto come madrina un personaggio dei cartoni animati, ossia Fiona di “Shrek”;
  • Costa Diadema fu battezzata da una agente di viaggi, Carolina Miceli, scelta da Costa Crociere perché rappresenta i valori della compagnia, nel suo lavoro quotidiano, dimostrando sempre grande passione e diventando una vera ambasciatrice delle crociere Costa con i suoi clienti.
  • Le navi MSC Crociere sono state tutte battezzate dalla stessa madrina, l’attrice Sofia Loren;
  • Persino le Regine e le principesse sono state madrine di alcune navi: la Regina Elisabetta ha battezzato Britannia, mentre recentemente alla Regina Màxima è toccato il battesimo della MS Koningsdam e a Charlene di Monaco, consorte del Principe Alberto di Monaco, la lussuosissima Regent Seven Seas Explorer.

Charlene di Monaco battezza Seven Seas Explorer

 #3. Cosa è la malattia del ferro?

Quando ci si riferisce all’ambiente del mare, la ‘malattia del ferro‘ è quella sensazione che hanno praticamente tutti coloro che hanno navigato, per cui si ha una sorta di mancanza, più o meno forte, del mare e della vita di mare.

Nonostante sia una vitaccia, che solo chi è imbarcato o lo è stato può effettivamente capire, la malattia del ferro colpisce quasi tutti: la strana sensazione di voler essere a bordo quando sei a terra e il contrario, la mancanza quasi di aria quando si sta chiusi in una stanza, la mancanza dell’aria salmastra e dei piccoli spazi vitali della nave, in uno strano miscuglio di emozioni che difficilmente si possono spiegare.

Le foto di Mein Schiff 3 nei cantieri Novantia

Anche i più giovani membri del crew, mi hanno sempre raccontato di come ci si sente euforici quando si sta per sbarcare dopo 6 mesi o più a bordo e di come, già prima che si chiuda il primo mese a terra, si cominci a sentire qualcosa che da dentro, spinge a rivedere il mare: un esempio che mi è rimasto impresso, quello raccontato da una giovane animatrice (20 anni) con diversi imbarchi alla spalle nonostante la giovane età, che mi raccontava della strana sensazione vissuta ogni qualvolta entra di nuovo in camera sua a casa; di come le appaia sempre enorme in confronto alla striminzita cabina a bordo ma di come, dopo i primi giorni, si senta sopraffare, proprio per la mancanza di un’altra persona nella stanza, di un quotidiano che in ogni caso per 6 lunghi mesi diventa abitudine e che poi manca tantissimo ed in maniera intensa più i mesi passano.

#4. Perchè su alcune navi non esiste il ponte 13?

Quando si parla di vita di mare, la scaramanzia la fa da padrona in tantissimi aspetti, seppure incredibili: ad esempio, su alcuni ponti di comando, è possibile trovare delle trecce d’aglio. Paura dei vampiri? No, semplice protezione dalla sfortuna, un retaggio del passato.

Pensate che addirittura prima era abitudine fare testamento prima di intraprendere un viaggio via mare, a causa dei pericoli legati alla navigazione! Logico che certe credenze siano dure a morire!

5 domande curiose sulle crociere

Su Harmony of the Seas manca il ponte numero 13

Come accade per la mancanza del ponte numero 13 o numero 17, che si inserisce nella stessa linea di superstizione: si tratta solo scaramanzia. E come manca il ponte manca anche la scialuppa con questi numeri. Il fatto che sia 13 o 17 dipende dal paese di origine della nave: in Italia è più facile manchi il 17, gli americani o gli anglosassoni hanno più ‘terrore’ del 13.

Probabilmente, la credenza del 17 nasce sin dai tempi degli antichi romani, quando nelle tombe spesso si trovava la scritta VIXI (e cioè vissi e sono morto) che è l’anagramma di XVII, che rappresenta il numero 17 nel sistema di numerazione romano. Tanto che nella smorfia napoletana il numero 17 equivale al termine disgrazia…e vi ho detto tutto!

5 domande curiose sulle crociere

Per il numero 13, l’accezione negativa deriva probabilmente dal numero dei partecipanti all’Ultima Cena, da cui poi è scaturita la tradizione di stare più di 13 a tavola, pena la morte entro breve del tredicesimo invitato. Molto fantasiosi i metodi per evitarlo, inserendo persino animali a tavola o inserendo una busta tra i convitati! Nella Cabala il numero 13 viene dai tempi antichi associato con la morte, anche se nelle carte spesso è sintomo di cambiamento.

Mettete tutte queste superstizioni insieme e aggiungetevi quelle marinare: ecco fatto, avete la risposta alla prima domanda, un insieme di sfortune che BISOGNA assolutamente combattere.

#5. Perchè non si dovrebbe cambiare il nome ad una nave?

Cambiare il nome alla nave è generalmente legato alla superstizione (tanto per cambiare): come ho spiegato al punto #2. qui sopra, la nave al battesimo ‘acquista‘ una sorta di anima, come le persone. Se diventi quasi una persona e hai un’anima, hai un nome e te lo porti dietro tutta la vita: il fatto di cambiarlo fa in modo di non essere facilmente riconoscibile, quasi come fossi morto, e quindi porta male.

5 domande curiose sulle crociere

Queste sono le prime 5 domande curiose sul mondo delle navi e del mare: ne conoscevi qualcuna?

Follow @CrazyCruises

Hai trovato interessante questo articolo? Lascia il tuo mi piace o un tuo commento o una tua condivisione per aiutarmi a crescere: a te non costa nulla, a me aiuta tantissimo 🙂

25/07/2016 ore 14.00 – “Post protetto da Licenza Creative Commons International CC BY-ND 4.0″

Daniela Pisano
Daniela Pisano

Blogger e cruise addict, viaggiare è sempre stato il mio chiodo fisso, insieme alla passione innata per l’archeologia e l’Egitto, per il mare e per i paesi orientali. Amo fotografare i particolari più strani, le cosiddette prospettive insolite. Sono sarda e son dello Scorpione, amo la mia terra perché mi ha insegnato a capire il mare in tutte le sue sfumature!

More Posts - Website - Twitter - Facebook - LinkedIn - Pinterest - Google Plus

Pubblicità

Pubblicità