Sochi : una città molto europea e poco russa

A voi cosa viene in mente quando si parla di Sochi? Sono quasi certa di non essere l’unica al mondo che associa questa città alle Olimpiadi invernali del 2014 ed al circuito di F1 (Vero?! Vi prego non lasciatemi nella mia ignoranza!).

Sochi : una città molto europea e poco russa

Quando la mia agente di viaggio mi propose fra i vari itinerari per la nostra luna di miele quello che effettuava la MSC Opera nell’estate 2015 ne siamo stati fin da subito entusiasti in quanto ci allettava (e non poco) l’idea che avremmo navigato nel Mar Nero alla volta della Russia.

Per la Russia, si sa, è necessario munirsi di passaporto altrimenti non viene emesso neanche il biglietto,  ed in più è necessario avere con se il visto ma:

Questa volta decidiamo di acquistare una delle escursioni che la MSC Crociere ci propone e la nostra scelta cade sul classico giro turistico della città di 5h (tra le varie alternative si poteva scegliere anche di prendere un thé comodamente a casa di Stalin o visitare il Sochi Olympic Park ed in particolare “Casa Azzurri”);

E’ bello farsi  portare in giro (perché di questo letteralmente si tratta) senza pensare a niente ma solo ad accendere le macchine fotografiche, aprire le orecchie e seguire gli  appassionanti racconti delle guide.

Appena arrivati si ha subito la sensazione di essere di fronte ad una località giovane e lo è: infatti già dal porto,  l’impressione che ho avuto è quella di essere in una cittadina completamente nuova e moderna anche dal punto di vista architettonico; la nostra guida ha sottolineato più volte il fatto che tutti questi bei palazzi ed edifici nuovi sono stati costruiti in occasione delle Olimpiadi invernali del 2014  per accogliere atleti e appassionati dello sport di tutto il mondo; a sentire lei, sembra che l’ intenzione fosse quella di spogliarsi delle rigidità che ha contraddistinto i russi nel passato e realizzare una meta di villeggiatura che potesse attirare non solo i locali ma allargarsi ad un mercato turistico più europeo se non mondiale;  rimarrete dunque delusi,  come me, se vi aspetterete nello scendere dalla vostra nave i fasti e gli edifici della Piazza Rossa del Cremlino.

Poiché i maggiori luoghi di interessane turistico si trovano nel distretto principale ciò rende possibile visitare Sochi anche a  piedi e grazie al suo clima mite (nel periodo estivo le temperature variano tra i 23 e 25 gradi: estati fresche rispetto alle torride ed umide estati italiane!!) devo dire che la nostra visita è stata molto piacevole.

La nostra gita inizia a pochi metri dal porto dove si trova la Chiesa di San Michele: ho scoperto in questa occasione che il culto dell’Arcangelo Michele in Russia e negli altri paesi di religione ortodossa è molto esteso  nonostante il  comunismo perseguitasse i credenti e avesse introdotto l’ateismo distruggendo varie chiese e luoghi di culto.

Camminando lungo un bellissimo viale alberato, circondato di giardini dai vari fiori e da dove è possibile ammirare una  vista incantevole del porto, si arriva nel centro della città e davanti a noi un classico di ogni città russa: il monumento a Vladimir Lenin nella Ploshad Iskusstv (Piazza delle arti) accanto al Museo artistico.

Questa piazza è uno dei luoghi più frequentati in cui amano passeggiare tutti, dai teenager agli anziani, mamme con i figli e villeggianti ma ciò che la rende unica nel suo genere sono le esposizioni di opere d’arte di scultori locali.

Attraversando il bellissimo Pushkinsky Park tutto alberato (anche qui fiori e piante di ogni specie, piccoli zampilli di acqua… sembra un locus amoenus!), la nostra guida si ferma davanti  a quello che è  il più antico monumento della città, si tratta di  un’ancora con un cannone originali del XIX secolo, che ricordano la  vittoria russa nella guerra contro gli ottomani del 1828-1829.

Come ultima tappa del nostro giro il Teatro d’inverno circondato da 88 colonne corinzie e statue in stile neoclassico: da fuori ho immaginato  un lusso sfrenato con un interno  tutto tempestato di oro con pietre preziose in ricordo della Russia zarista, ovviamente… mi sbagliavo: interno scialbo e anonimo; caruccio il lampadario ma nulla a che vedere con le lussuosità di altri palazzi; unica nota positiva il momento folcloristico con un gruppo di ragazze circasse che ci hanno allietato con canti e danze tipiche alle quali hanno partecipato gli uomini del gruppo, (che ridere!!) ma meno male all’ingresso ci hanno offerto un prosecchino altrimenti non avrei retto di certo quei canti …uno si, magari anche due, ma non 45 minuti;  lo sbadiglio è stato contagioso!

In definitiva posso dire che è stata una piacevole scoperta questa cittadina, che non sempre viene proposta  dalle compagnie crocieristiche (per questo mi sento quasi una privilegiata); sono rimasta letteralmente incantata dalla pulizia, l’ordine e la cura di questi meravigliosi giardini (e dei suoi numerosi giardinieri, ne avrò contati 28!), carini e dallo stile poco russo i chioschetti nel parco dove c’era chi vendeva gelati, chi semplici bevande; studenti che studiavano all’aria aperta, anziani che leggevano il giornale sotto le chiome degli alberi il tutto circondato da un silenzio rotto solo dalle urla gioiose dei bambini che scorazzavano educatamente nella loro area giochi.

Se è poco russa dal punto di vista degli edifici piuttosto europeizzati,  molto russa invece dal punto di vista dei comportamenti dei suoi abitanti, che ho trovato (a partire dalla guida) freddi e rigidi; ma alla fin dei conti chi viene qui è per trascorrere le vacanze e sicuramente si potrà rilassare ed ammirare il paesaggio, dopo tutto anche Stalin, decise di farvi costruire la sua residenza per le vacanze qui, a buon intenditor poche parole!

 

Al prossimo viaggio!

Image credit by @Rosamaria Caputo

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31/08/2016 ore 15.00 – “Post protetto da Licenza Creative Commons International CC BY-ND 4.0″